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12 Marzo 2023 3a Domenica di Quaresima (ambr a)

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12 Marzo 2023 3a Domenica di Quaresima (ambr a)

Molnar – Partenza di Abramo

Molnàr – partenza di Abramo

DOMENICA DI ABRAMO

Anno A – III di Quaresima

Rito Ambrosiano

Salvaci, Signore,nostro Dio – Introduzione

«Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia»: è la parola del Signore che illumina la liturgia di questa Domenica. I «figli di Abramo» sono coloro che sanno fare proprio il suo stesso atto di fede in Dio. Proseguendo il nostro cammino verso la Pasqua, siamo chiamati a riconoscere come la vera ed unica discendenza di Abramo si realizzi nell’accoglienza del Signore Gesù, perché solo nella sua Parola conosciamo la verità e la libertà: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Anche oggi il Signore sostiene il suo popolo in questo impegno e, «per la forza dello Spirito Santo», iscrive «indelebilmente nel cuore dei credenti la santità della sua legge». Chiediamo quindi di poter «crescere nella fede, nella speranza e nell’amore», per «esprimere in una vita giusta l’immagine di Cristo».

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

LETTURA VIGILIARE Lc 9, 28b-36

Lettura del Vangelo secondo Luca.

In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Lode e onore a te, Cristo Signore, nei secoli dei secoli.

Amen.

Commento al filmato: l’esultante canto delle Trombe accompagnato dalle note ritmate dell’Orchestra, del Concerto di Vivaldi introduce ci alla Bellezza della Trasfigurazione in cui la Divinità di Gesù si manifesta ai tre discepoli prescelti:

«Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.»

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MESSA NEL GIORNO – RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Sal 61 (62), 8-9

In Dio la mia salvezza e la mia gloria, è il Dio della mia forza e mia speranza è lui. In lui sperate, voi tutti qui riuniti, aprite il vostro cuore innanzi a Dio perché è il Signore, è lui che ci soccorre.

Commento al filmato: sono melodie ineffabili quelle cantate dalle note del Pianoforte che si dipanano in un dialogo dolcissimo con l’Orchestra nello stupendo “Larghetto” del Concerto in La di Bach, il Salmo – riprodotto interamente nel filmato – ne riceve una luce straordinaria che ci fa partecipare, con intensa commozione alla preghiera confidente:

Sperate in Dio, popoli di ogni luogo,

aprite al suo cospetto il vostro cuore;

egli è il nostro rifugio.

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ATTO PENITENZIALE

Fratelli e sorelle, il Signore ci insegna a comprendere il senso della nostra libertà e della nostra intera esistenza. Con lui ci sentiamo accolti, amati e perdonati: con fiducia, dispo­niamoci quindi al pentimento e riconosciamoci bisognosi della sua salvezza.

(Pausa di silenzio)

Tu che hai esteso a tutte le genti la benedizione data ad Abramo: Kyrie, eléison.     Kyrie, eléison.

Tu che sei la pienezza di verità e di grazia: Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Tu che ci hai liberato perché       restassimo liberi: Ky-rie, eléison.  Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.

Commento al filmato: è stupefacente la bellezza di questo “Kyrie Eleison” di Vivaldi, le diverse Voci del coro si moltiplicano, si inseguono in un caleidoscopio di armonie di incredibile solennità per cantare questo Atto Penitenziale; – a illuminare questo canto “Mani oranti” di Dürer, “Adorazione di Gesù”di Andrea della Robbia e “Trasfigurazione” di Giovanni Bellini

 

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Non si dice il Gloria.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

O Dio di misericordia, che disponi il cuore di chi hai rigenerato nel battesimo a rivivere gli eventi pasquali e ad attingerne l’efficacia profonda, donaci di custodire con fedeltà la tua grazia e di ricuperarla umilmente nella preghiera e nella penitenza. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Es 34, 1-10

Dio scende sul Sinai nella nube – Farò meraviglie e il popolo vedrà l’opera di Dio.

Lettura del libro dell’Esodo.

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzato. Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte. Nessuno salga con te e non si veda nessuno su tutto il monte; neppure greggi o armenti vengano a pascolare davanti a questo monte». Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.

Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».

Il Signore disse: «Ecco, io stabilisco un’alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessuna terra e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: Violino e Pianoforte dello spettacolare “Scherzo” della Sonata di Brahms, si scatenano in un impetuoso affascinante dialogo per raccontare con toni di drammatico impatto emotivo questo passo del libro dell’Esodo “Dio scende sul Sinai nella nube – Farò meraviglie e il popolo vedrà l’opera di Dio.”:

«Ecco, io stabilisco un’alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessuna terra e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te».

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SALMO  Sal 105 (106)

Salvaci, Signore, nostro Dio.

Abbiamo peccato con i nostri padri, delitti e malvagità abbiamo commesso. I nostri padri, in Egitto, non compresero le tue meraviglie, non si ricordarono della grandezza del tuo amore. R.

Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti. Ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido. R.

Si ricordò della sua alleanza con loro e si mosse a compassione, per il suo grande amore. Li affidò alla misericordia di quelli che li avevano deportati. R.

(Il filmato che segue, riproduce integralmente questo straordinario Salmo 106 (105), che narra le alterne vicende del Popolo di Israele dopo che Dio l’aveva fatto uscire con mano potente dalla sudditanza dell’Egitto – il popolo, però, dimentica presto i grandi benefici ricevuti da Dio e si rivolge ad altri idoli ma, dopo la punizione sopravvenuta, ritorna a Dio con il pentimento e ne riceve l’immediato perdono – questo è un salmo della Misericordia di Dio, del Suo Amore per le creature  e della Sua Onnipotenza – “a Dio nulla è impossibile” come disse l’Angelo a Maria!)

Commento al filmato:
Celebrate il Signore, perché è buono, perché eterna è la sua misericordia. [2]Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode? [3]Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo.

Sembrano venire dall’Infinito le note struggenti del Fagotto – con il sommesso accompagnamento dell’Orchestra – del misterioso, dolcissimo “Adagio” del Concerto “La Notte” di Vivaldi, il loro canto racconta con armonie ineffabili la Misericordia del Signore che guida il Suo Popolo verso la Terra Promessa ad Abramo e alla sua discendenza. Ma dal versetto 6, il racconto del Salmo si dipana in un alternarsi di tradimenti e riconciliazioni con l’accompagnamento di armonie musicali di grande intensità, sino alle note solenni, maestose delle trombe di “Roll Jordan Roll (Spiritual)” di I. Wagner:
[47]Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici di mezzo ai popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. [48]Benedetto il Signore, Dio d’Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen.

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EPISTOLA Gal 3, 6-14

Chi ha fede viene benedetto insieme ad Abramo che credette.

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati.

Fratelli, come Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia, riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunciò ad Abramo: In te saranno benedette tutte le nazioni. Di conseguenza, quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo, che credette.

Quelli invece che si richiamano alle opere della Legge stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della Legge per metterle in pratica. E che nessuno sia giustificato davanti a Dio per la Legge risulta dal fatto che il giusto per fede vivrà. Ma la Legge non si basa sulla fede; al contrario dice: Chi metterà in pratica queste cose, vivrà grazie ad esse. Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto: Maledetto chi è appeso al legno, perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: l’appassionato, emozionante canto del Violino solista accompagnato dalle note ritmate dell’Orchestra, nello splendido “Allegro” del Concerto in La min di Vivaldi, racconta l’insegnamento ricco di tenerezza di San Paolo nella sua lettera ai Galati:

Chi ha fede viene benedetto insieme ad Abramo che credette.

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CANTO AL VANGELO

Cfr  Gv 8, 46-47

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Credete in me, dice il Signore;

chi è da Dio ascolta le parole di Dio.

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

VANGELO Gv 8, 31-59

Abramo esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio».

Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato: è di una bellezza impressionante la Pièce Héroique di César Franck, il canto dell’Organo sembra venire dall’infinito per riportare ai nostri giorni, al nostro mondo depravato,  la terribile domanda di Gesù ai Giudei: Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola? – Le note possenti dell’Organo si chiudono in un grandioso finale, con la luce sfolgorante del “Volto Santo” sull’annuncio di Gesù:

«In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».

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DOPO IL VANGELO

Vedi, Signore, com’è fragile l’uomo! Cerca le ferite che hai curato; tanta indulgenza hai avuto con noi, ma ancora troverai da perdonare. Stendi le tue mani che guariscono, risana le membra malate, rinfranca ogni nostra debolezza, conserva ciò che è intatto in fedele costanza.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, con fede salda e incrollabile, rivolgiamo al «Dio di Abramo» le nostre suppliche perché, nel suo Figlio fatto uomo, ci guidi sulla strada della vera libertà.

Rendi liberi, o Dio, i nostri cuori!

Per la Chiesa, perché, sull’esempio di Abramo, nostro padre nella fede, contempli «l’opera del Signore» e confidi unicamente nella sua misericordia: preghiamo. R.

Per le famiglie, perché, nel dialogo e nella preghiera, vivano la gioia della comunione con Dio e il prossimo: preghiamo. R.

Per noi tutti, giustificati dalla grazia di Dio, perché sappiamo riconoscere «le sue meraviglie» e «la grandezza del suo amore»: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Custodisci, o Padre, la tua famiglia con inesauribile amore e, poiché si appoggia soltanto sulla speranza del tuo aiuto, donale di camminare sempre con gioiosa certezza verso la patria eterna. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

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SUI DONI

Ti offriamo con gioia, o Dio, questi doni coi quali tu ci conforti nel tempo e ci insegni a sperare nelle tue promesse eterne. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu nei secoli antichi, benedicendo la futura stirpe di Abramo, rivelasti la venuta tra noi di Cristo, tuo Figlio. La moltitudine di popoli, preannunziati al patriarca come sua discendenza, è veramente la tua unica Chiesa, che si raccoglie da ogni tribù, lingua e nazione. In essa contempliamo felici quanto ai nostri padri avevi promesso.

Nella gioia di questa profezia finalmente compiuta, eleviamo con tutte le schiere celesti l’inno della tua gloria:

Santo, Santo, Santo…

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ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Cfr Ger 31, 3. 10; Sal 125 (126), 4

Con amore fedele ci hai amato, Signore, attirandoci a te con bontà. Richiamaci, Padre, dall’esilio, raccogli, come pastore, il tuo gregge e conservalo unito.

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

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ALLA COMUNIONE

Cfr  Gv 11, 52; Sal 105 (106), 47; Ap 19, 17

Il Cristo ci è stato donato per raccogliere i figli dispersi di Dio e farli tornare insieme nell’unità dell’amore. Salvaci, Signore Gesù, raduna tutti i popoli per l’eterno banchetto.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

I sacramenti della nuova alleanza cui abbiamo partecipato ci donino, o Dio, di esprimere in una vita giusta l’immagine di Cristo perché nella gloria della risurrezione ci conformiamo un giorno pienamente a lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo.

Amen.

A Gesù Crocifisso –   Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17)

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