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24 Febbraio 2025 7a Domenica del tempo ordinario (rom. c)

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24 Febbraio 2025 7a Domenica del tempo ordinario (rom. c)

Beato Angelico – Dio Amore e Misericordia

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VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

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Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde

Antifona d’ingresso

Confido, Signore, nella tua misericordia.

Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,

canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)

Colletta

Il tuo aiuto, Padre misericordioso,

ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito,

perché possiamo conoscere

ciò che è conforme alla tua volontà

e attuarlo nelle parole e nelle opere.

Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Commento al filmato:è di una bellezza luminosa questo splendido “Presto” del Concerto Grosso in Sol Magg di Manfredini, è un invito a cantare, a ritmo di danza, la Misericordia del Signore ed esultare nel cuore per la Sua Salvezza:

Confido, Signore, nella tua misericordia.

Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,

canti al Signore che mi ha beneficato.

PRIMA LETTURA (1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23)

Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.

Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».

Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.

Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».

Parola di Dio

Commento al filmato:è di una drammatica solennità questo “Allegro” della Sinfonia in Re Magg di Beethoven, le note imponenti dell’Orchestra, ci danno una rappresentazione intensa di questo episodio della vita di Davide perseguitato da Saul ma, comunque, sempre fedele alla sacralità del potere di colui che è stato “unto” dal Signore:

Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)

Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,

quanto è in me benedica il suo santo nome.

Benedici il Signore, anima mia,

non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,

guarisce tutte le tue infermità,

salva dalla fossa la tua vita,

ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,

lento all’ira e grande nell’amore.

Non ci tratta secondo i nostri peccati

e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,

così egli allontana da noi le nostre colpe.

Come è tenero un padre verso i figli,

così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

Commento al filmato:è di una bellezza incontenibile il dialogo scatenato degli Archi nello splendido, frenetico “Poco Allegro”del Sestetto in Sol M di Johannes Brahms, le sue armonie affascinanti, a tratti dolcissime, ci fanno cantare con il salmista:

Benedici il Signore, anima mia,

quanto è in me benedica il suo santo nome.

 

SECONDA LETTURA (1Cor 15,45-49)

Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.

Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.

Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.

E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Parola di Dio

Commento al filmato: san Paolo ai Corinzi, fa un annuncio straordinario:

«Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste

le note intense, solenni degli Archi nella spettacolare “Fugue”i n Re Magg di Bach, trascritta per Quartetto da “Clavicembalo ben Temperato”, lo cantano con ritmi esaltanti.

Canto al Vangelo (Gv 13,34)

Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:

come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.

Alleluia.

VANGELO (Lc 6,27-38)

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore

Commento al filmato:c’è una straordinaria carica di tenerezza nella accorata esortazione che Gesù rivolge ai suoi discepoli,

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso»,

le note struggenti, intense, della Fisarmonica in Beriozka (piccolo albero di Betulla), stupendo canto popolare russo, ci trasmettono una grande emozione nella lettura di questo brano del Vangelo di Luca.

 

 

Preghiera sulle offerte

Accogli, Signore, quest’offerta

espressione della nostra fede;

fa’ che dia gloria al tuo nome

e giovi alla salvezza del mondo.

Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione

Annunzierò tutte le tue meraviglie. In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Sal 9,2-3)

Oppure:

Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, venuto in questo mondo. (Gv 11,27)

Oppure:

“Siate misericordiosi, come è misericordioso

il Padre vostro”, dice il Signore. (Lc 6,36)

Preghiera dopo la comunione

Il pane che ci hai donato, o Dio,

in questo sacramento di salvezza,

sia per tutti noi

pegno sicuro di vita eterna.

Per Cristo nostro Signore.

Commento

Il Vangelo ci propone oggi la rinuncia alla vendetta e alla violenza. Al loro posto, Gesù impone ai suoi discepoli il principio della non resistenza al male e il comandamento dell’amore dei propri nemici. È come se ci dicesse: non si trionfa sul male con il male; non si trionfa sulla violenza con la violenza. Il male e la violenza sono vinti quando li si lascia dissolvere, senza rilanciarli con una risposta analoga. L’odio non può essere distrutto che dall’amore che lo subisce gratuitamente. Non è vero che noi non possiamo evitare, a queste parole, un movimento di rifiuto? Non hanno l’apparenza della follia, abituati come siamo a vedere trionfare il potere e l’aggressività dei forti, mentre il male si accanisce sui deboli e i disarmati? Questi ordini non sarebbero il frutto delle divagazioni di un sognatore che non ha l’esperienza della crudeltà spietata del nostro mondo? Di Gesù si può dire qualsiasi cosa, tranne che non abbia conosciuto la cattiveria. Egli ha conosciuto bene che cosa voleva dire essere detestato, spogliato, percosso e ucciso. In realtà, è il solo uomo che può dire quello che noi abbiamo appena ascoltato senza la più piccola leggerezza, perché in lui, e in lui solo, queste parole furono verità. Egli ha amato coloro che lo odiavano, ha dato più di quanto non gli fosse stato tolto, egli ha benedetto coloro che lo maledicevano. Solo così questa condotta viene giustificata. Non è il prodotto di una saggezza profana, che implicherebbe una irresponsabilità criminale. Non è qui un politico o sociologo di questo mondo che parla. Colui che parla ha superato il male attraverso la sofferenza. Ed è per questo che la sola giustificazione possibile di questi comandamenti di Gesù è la sua croce. Solo colui che dice “sì” alla croce di Cristo può obbedire a tali precetti e trovare nell’obbedienza il compimento della promessa contenuta in essi: il bene trionfa sul male attraverso l’amore.

 

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