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25 Febbraio 2024 2a Domenica di Quaresima (ambr. b)

ArteMusicaPoesia

25 Febbraio 2024 2a Domenica di Quaresima (ambr. b)

Carracci – Gesù Cristo e la Samaritana

II DI QUARESIMA Domenica della Samaritana

Anno B Rito Ambrosiano

Signore, tu solo hai parole di vita eterna

Introduzione

Il Signore Gesù, «chiedendo da bere a una donna samaritana, le accendeva nel cuore la sete di Dio» (prefazio, I schema): nella vicenda della Samaritana è tutta l’umanità che è descritta. Ogni uomo, infatti, è chiamato ad aprire il cuore e la vita all’incontro con Cristo. La Samaritana nella sua appassionata, ma al tempo stesso confusa, ricerca del Signore è immagine dell’umanità sempre alla ricerca di un salvatore, ma con una speranza inibita e ristretta. La sua ricerca di Gesù è ancora molto umana: apparentemente è solo alla ricerca di quell’acqua che la solleverebbe da un’incombenza quotidiana.

L’«acqua viva» (vangelo) offerta dal Signore, invece, è lo stesso Spirito che scaturisce dal suo costato trafitto sulla croce; è lo Spirito effuso largamente sui credenti nel lavacro battesimale, è la legge nuova iscritta nei cuori, che porta a compimento l’alleanza di Dio con il suo popolo. La Parola di Gesù chiede a ciascuno di superare la semplice accoglienza formale dei comandamenti e di saper andare oltre le afflizioni e i mali della vita quotidiana: impegno e invito a comportarci «in maniera degna della chiamata che abbiamo ricevuto» (epistola).

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA Mc 9, 2b-10

Lettura del Vangelo secondo Marco.

In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Lode e onore a te, Cristo Signore, nei secoli dei secoli.

Amen.

Commento al filmato: l’esultante canto delle Trombe accompagnato dalle note ritmate dell’Orchestra, ci introduce alla Bellezza della Trasfigurazione in cui la Divinità di Gesù si manifesta ai tre discepoli prescelti:

«Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.»

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Cfr  Ap 15, 3; Ef 5, 26; Sal 135 (136), 16

Grandi e mirabili le tue opere, Dio onnipotente, tu che lavi la Chiesa col lavacro dell’acqua in virtù della parola di vita, perché la tua misericordia resta in eterno! Giuste e vere le tue strade, Re dei secoli, che guidi il tuo popolo attraverso il deserto!

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, il Signore Gesù ci invita alla sua mensa e ci offre il suo perdono: con fiducia, apriamo il nostro spirito al pentimento e invochiamo la sua infinita misericordia. (Pausa di silenzio) 

Tu che solo hai parole di vita eterna: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison. 

Tu che infondi nei nostri cuori la legge del tuo amore: Kyrie, eléison.                           Kyrie, eléison. 

Tu che nell’acqua e nello Spirito, ci hai rigenerato a tua immagine: Kyrie, eléison.   Kyrie, eléison. 

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.             Amen.

Commento al filmato: le note “sognanti”, dolenti del Pianoforte in questa “Rèverie” da “Kinderszenen” di Schumann, cantano con grande intensità l’Atto Penitenziale di questa Liturgia.

Non si dice il Gloria.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Lava, o Dio santo, la Chiesa dalle impurità dei nostri peccati perché possa camminare verso la vita eterna con opere nuove, degne della rinascita battesimale. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Dt 5, 1-2. 6-21

Il Decalogo.

Lettura del libro del Deuteronomio.

In quei giorni. Mosè convocò tutto Israele e disse loro: «Ascolta, Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo ai vostri orecchi: imparatele e custoditele per metterle in pratica. Il Signore, nostro Dio, ha stabilito con noi un’alleanza sull’Oreb.

“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile. Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo né di quanto è quaggiù sulla terra né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.

Osserva il giorno del sabato per santificarlo, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. Ricordati che sei stato schiavo nella terra d’Egitto e che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore, tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del sabato.

Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato, perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.

Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai testimonianza menzognera contro il tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo. Non bramerai la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: è spettacolare la solennità del brano “Feierlich – (quasi attacca:)” della Sinfonia in Mib Magg di Robert Schumann, in cui le Trombe e gli Archi  proclamano la Paroladell’Altissimo – il Decalogo – data da Mosè al Popolo di Israele: 

«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile. Non avrai altri dèi di fronte a me.

SALMO  Sal 18 (19)

Signore, tu solo hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,

rinfranca l’anima;

il comando del Signore è limpido,

illumina gli occhi. R. 

Il timore del Signore è puro,

rimane per sempre;

i giudizi del Signore sono fedeli,

sono tutti giusti. R.

Ti siano gradite

le parole della mia bocca;

davanti a te i pensieri del mio cuore,

Signore, mia roccia e mio redentore. R.

Commento al filmato: è emozionante, questo “Allegro”del Concerto di Vivaldi, le note gioiose dei due Violini solisti e dell’Orchestra, cantano con toni esultanti un Inno al Signore che ha Parole di Vita Eterna; una luce particolare è data a questo inno dalle stupende immagini di “Angeli con Abramo” di Antonello da Messina, “san Francesco in estasi” di Caravaggio e di Giotto.

EPISTOLA Ef 4, 1-7

A ciascuno è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini.

Fratelli, io prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: le note dolcissime, cariche di tenerezza del Pianoforte nel delicato “Praeludium” in Mi min di Bach, cantano con toni appassionati le accorate raccomandazioni di san Paolo ai cristiani di Efeso:

«Fratelli, io prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore»

CANTO AL VANGELO Cfr  Gv 4, 42. 15

Gloria e lode a te, o Cristo!

Signore, tu sei veramente il salvatore del mondo:

dammi dell’acqua viva, perché non abbia più sete.

Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO Gv 4, 5-42

La Samaritana.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunse una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete: ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.

Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ha da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».

Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato: il canto profondo, struggente dei Violoncelli nel Concerto in Sib Magg. di Bach, racconta con toni narrativi la manifestazione di Gesù alla donna samaritana prima, e poi a tutta la popolazione di Samaria:

«Gli rispose la donna: So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa. Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

DOPO IL VANGELO Cfr  Ez 36, 24-26; Sal 50 (51), 12

«Vi separerò dalle genti – dice il Signore – e verserò su voi acque pure; da tutte le vostre colpe sarete lavati e vi darò un cuore nuovo, uno spirito nuovo di giustizia».

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, a Dio, Padre e Signore di misericordia, innalziamo fiduciosi le nostre suppliche, perché in Cristo, «sorgente d’acqua viva», estingua la nostra sete di vita e di verità.

Rinnova, o Dio, i nostri cuori!

Per la Chiesa, continuamente rinnovata dalla tua Parola che salva e dall’acqua viva dello Spirito: ti preghiamo. R

Per i fratelli che sono alla ricerca del senso della propria vita: ti preghiamo. R

Per quanti vivono nella malattia e nella solitudine: ti preghiamo. 

Per noi tutti, raccolti in comunione di fede, per adorar ti «in spirito e verità»: ti preghiamo. R

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Accogli, o Dio forte, le nostre preghiere e soccorri con paterno amore chi ti invoca con fede; aiutaci a combattere il male con le armi della sobrietà e dell’astinenza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

SUI DONI

Guarda propizio, o Dio, i doni che il tuo popolo ti presenta e insieme gradisci anche noi come sacrificio spirituale. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta celebrarti, o Padre di infinita misericordia.

Cristo Signore nostro, a rivelarci il mistero della sua condiscendenza verso di noi, stanco e assetato, volle sedere a un pozzo e, chiedendo da bere a una donna samaritana, le apriva la mente alla fede; desiderando con ardente amore portarla a salvezza, le accendeva nel cuore la sete di Dio.

Per questo disegno di grazia, con tutti i cori celesti, cantiamo senza fine l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo

ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr Gv 4, 13-14

O Gesù, hai detto alla samaritana: «Chi berrà dell’acqua che io darò, non avrà più sete in eterno». Donaci di quell’acqua, Signore, così berremo e non avremo più sete.

ALLA COMUNIONE Cfr  Gv 7, 38; Nm 20, 6

Dal tuo cuore, Signore Gesù, fiumi d’acqua viva scorreranno. Ascolta pietoso il grido di questo popolo e aprici il tesoro della tua grazia che santifica il cuore dei redenti.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Splenda, o Dio, nella luce della grazia, la Chiesa del tuo Cristo, che a questa santa mensa ha ricevuto la certezza dell’eterna comunione col Signore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

A Gesù Crocifisso –   Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17

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