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26 Marzo 2023 5a Domenica di Quaresima (ambr. a)

ArteMusicaPoesia

26 Marzo 2023 5a Domenica di Quaresima (ambr. a)

Caravaggio – Risurrezione di Lazzaro

DOMENICA DI LAZZARO

Anno A – V di Quaresima Rito Ambrosiano

Mia forza e mio canto è il Signore

Introduzione

«Io sono la risurrezione e la vita»: è la parola del Signore che diventa annuncio del mistero di morte e risurrezione racchiuso nella Pasqua. In questa V domenica di Quaresima, centrale è nuovamente il tema battesimale: rivivendo l’esperienza del popolo d’Israele, pellegrino nel deserto e salvato dalle acque del mare, anche noi possiamo sperimentare la presenza e l’intervento del Signore, e giungere alla libertà promessa. Per noi «Cristo è la grazia, Cristo è la vita, Cristo è la risurrezione»; chiediamo quindi di fare nostra la stessa professione di fede della sorella di Lazzaro: «Signore, io credo che tu sei il Cristo», perché, liberati «dalla schiavitù della colpa» e riscattati «da ogni antica decadenza», possiamo camminare in novità di vita verso la gioia del Regno.

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

LETTURA VIGILIARE Mt 12, 38-40

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo. Alcuni scribi e farisei dissero al Signore Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce,così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra».

Lode e onore a te, Cristo Signore, nei secoli dei secoli.

Amen.

Commento al filmato: le note solenni del Violino e del Violoncello nello splendido “Preludio Grave” della Sonata in Re Magg di Vivaldi, cantano con toni maestosi l’annuncio del “Segno di Giona” dato da Gesù agli Scribi e Farisei “generazione malvagia e adultera”:

«Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra».

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MESSA NEL GIORNO RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Cfr  Gen 9, 15

Ricordati, Signore, del tuo patto perché la terra non sia desolata. Ascolta, Signore, la voce dei tuoi servi e non lasciarci perire.

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, il Signore Gesù, che ci rende partecipi della sua stessa vita, vi chiama alla conversione: con fiducia, riconosciamo i nostri peccati e disponiamoci al pentimento, perché alle debolezze della nostra umana miseria supplisca il perdono della sua infinita misericordia.

(pausa di silenzio)

Tu che guidi il tuo popolo nel deserto dell’esistenza: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Tu che fai passare dalla morte alla vita chi ascolta la tua Parola: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Tu che sei morto in croce e sei il primogenito di coloro che risorgono dai morti: Kyrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

Commento al filmato:le note commoventi, intense, del Pianoforte nella “Sarabande” dalla Suite in Mi M di Bach, ci trasportano con il cuore in questa preghiera fiduciosa:

Carissimi, il Signore Gesù, che ci rende partecipi della sua stessa vita, vi chiama alla conversione: con fiducia, riconosciamo i nostri peccati e disponiamoci al pentimento, perché alle debolezze della nostra umana miseria supplisca il perdono della sua infinita misericordia.

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Non si dice il Gloria.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Togli dalla tua Chiesa, o Dio santo e forte, ogni ingiusto desiderio terreno e infondi in  lei con generosa larghezza il presagio della risurrezione perché non prevalga l’autore di ogni rovina, ma vinca il Redentore; e così, liberata da ogni condizionamento colpevole, avanzi per tua grazia verso la novità della vita eterna. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Es 14, 15-31

Il passaggio del Mar Rosso.

Lettura del libro dell’Esodo.

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri». L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».

Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: l’attraversamento del Mar Rosso da parte di Israele, e la rotta dell’esercito egiziano sono una spettacolare manifestazione della Gloria di Dio che le note solenni e maestose della superba “Fuge”da “Dorische Toccata & Fuge” di Bach ci rappresentano con armonie emozionanti per cantare:

Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».

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SALMO Sal 105 (106)

Mia forza e mio canto è il Signore.

Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Chi può narrare le prodezze del Signore, far risuonare tutta la sua lode? Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo, visitami con la tua salvezza. R.
Minacciò il mar Rosso e fu prosciugato, li fede camminare negli abissi come nel deserto. Li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico. Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode. R.

Salvaci, Signore Dio nostro, radunaci dalle genti, perché ringraziamo il tuo nome santo: lodarti sarà la nostra gloria. Benedetto il Signore, Dio d’Israele, da sempre e per sempre. R.

Commento al filmato: Mistero, Esultanza, Contemplazione provoca in noi la spettacolare bellezza di queso “Sorge l’Aurora” – Allegro del Concerto in Si b Magg di Vivaldi; le note impetuose del Fagotto, ritmate con l’Orchestra, cantano con toni appassionati, ardenti le meraviglie operate dal Signore per il Suo Popolo:

Mia forza e mio canto è il Signore.

Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Chi può narrare le prodezze del Signore, far risuonare tutta la sua lode? Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo, visitami con la tua salvezza.

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EPISTOLA Ef 2, 4-10

Dio, ricco di misericordia, da morti che eravamo ci ha fatto rivivere con Cristo.

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini.

Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.

Parola di Dio.

Commento al filmato: In questa Liturgia Ambrosiana che, come in quella Romana, ci propone il Vangelo della risurrezione di Lazzaro, troviamo l’epistola tratta dalla lettera di san Paolo Apostolo agli Efesini che è un inno alla Misericordia e all’Amore di Dio in Cristo Gesù – il canto spiegato, struggente dell’Oboe, accompagnato dalle note frementi dell’Orchestra, nel luminoso “Adagio”dal  Concerto in Re di Sammartini, ce ne danno un quadro di straordinaria bellezza:

«Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.»

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Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO Cfr  Gv 8, 12

Onore e gloria a te, Signore Gesù!

Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore; chi crede in me non morirà in eterno.

Onore e gloria a te, Signore Gesù!

VANGELO Gv 11, 1-53

La risurrezione di Lazzaro.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».

Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.

Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato: l’Organo della “Toccata” “Tre Versi” in Sol min di Domenico Zipoli, canta con note solenni, maestose il momento in cui Gesù sembra disinteressarsi alla morte del suo amico, me si tratta di tenerezza verso i discepoli perché credano in lui:

«Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!».

nell’Andantino con Espressione della Sonata in Re Magg di Mozart, il Pianoforte canta con note dolcissime, struggenti, l’intimo dialogo di Gesù con Marta:

«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».

l’Organo della “Chacone” in Sol min di Couperin, racconta con note possenti altamente drammatiche, il momento della risurrezione di Lazzaro:

«Lazzaro, vieni fuori!»

l’Organo de “La Resurrezione – Victimae Paschali laudes” di Bach, racconta con grande solennità la profezia del Sommo Sacerdote Caifa che decreta l’uccisione di Gesù:

«Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!».

DOPO IL VANGELO Cfr  Gdt 9, 2. 17

Difensore dei deboli, protettore dei disprezzati, salvezza di chi non ha altra speranza, Dio dei nostri padri e di Israele tua eredità, Signore dei cieli e della terra, creatore delle acque, sovrano di tutto il creato, ascolta le nostre preghiere.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, al Signore che libera e salva, eleviamo fiduciosi le nostre umili suppliche, perché in Cristo, nostra vita e risurrezione, ci doni di aver parte alla vita eterna.

Rianima, o Dio, i nostri cuori!

Per la Chiesa, perché conducendo a Cristo quanti si sentono abbandonati e oppressi, infonda nei cuori nuova gioia e speranza: preghiamo. R.

Per i fratelli che vivono nella prova, nella sofferenza e nella solitudine, perché siano raggiunti e santificati dal tuo amore: preghiamo. R.

Per tutti noi, perché, riconoscendo la tua opera, sappiamo «rendere continuamente grazie» per il tuo dono di salvezza: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Conserva nel tuo amore questo popolo, o Padre e confortalo in ogni necessità con le tue grazie, così che sempre ti manifesti la sua riconoscenza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Nel cammino quaresimale siamo chiamati a riscoprire la fonte della nostra vita cristiana: proclamiamo ora il Simbolo degli Apostoli, sintesi della fede che ci è stata trasmessa il giorno del nostro Battesimo.

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio; nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

SUI DONI

O Dio, l’efficacia di questa offerta ci purifichi dal contagio di ciò che è vecchio e caduco e stimoli in noi la crescita della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie, Padre santo, Dio di infinita misericordia.

Gesù, tuo Figlio e redentore nostro, tra i molti prodigi, manifestò sulla terra la gloria della sua divinità, quando con la forza del suo ineffabile amore liberò dai legami di morte Lazzaro, già da quattro giorni cadavere. Grande è il mistero di salvezza che in questa risurrezione si raffigura: quel corpo, ormai in preda al disfacimento, d’un tratto risorse per comando dell’eterno Signore; così la grazia divina del Cristo libera noi tutti, sepolti nella colpa del primo uomo, e ci rende alla vita e alla gioia senza fine.

Con questa certezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo

ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr  Ap 3, 20

Il Signore mi ha detto: «Tu mi aprirai la porta del tuo cuore e a tu per tu noi ceneremo insieme». Ti ringrazio e ti lodo, mio Dio, per avermi chiamato, 

Maestro, luce del mio cuore.

ALLA COMUNIONE Cfr  Sal 102 (103), 1. 4-5; Rm 8, 82; Gv 11, 25

Anima mia, benedici il Signore che ti corona di misericordia e in Cristo tutto ti ha donato. Anima mia, benedici il Signore che ricolma di beni la tua vita. Cristo è la grazia, Cristo è la vita, Cristo è la risurrezione.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

O Dio vivo e santo, questo sacramento pasquale, che ci è dato per liberarci dalla schiavitù della colpa, purifichi i nostri cuori e, a immagine della risurrezione, ci riscatti da ogni antica decadenza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

A Gesù Crocifisso –   Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima Tua presenza prostrato, Ti prego, col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le Tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa.» (Salmo 21,17)

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