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S. Agostino esposizione sui salmi (salmo 144)

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S. Agostino esposizione sui salmi (salmo 144)

SUL SALMO 144

ESPOSIZIONE

DISCORSO

Nei salmi Dio loda se stesso.

1. Era nostro desiderio lodare il Signore in vostra compagnia e il Signore ci ha concesso questo favore. Occorre però che la lode che rivolgiamo a lui sia debitamente ordinata, cioè che non dispiaccia per alcuna superfluità a colui al quale è indirizzata. Per ottener questo, affinché cioè la nostra lode segua la via maestra, ricorreremo alla divina Scrittura, che ci impedirà di uscire dalla via incamminandoci sia a destra che a sinistra.

Oso dire infatti alla vostra Carità che Dio, per essere ben lodato dall’uomo, ha cantato lui stesso la propria lode e in tanto l’uomo ha trovato come lodarlo in quanto Dio s’è degnato lodare se stesso.

Non vale infatti per Dio il detto coniato per l’uomo: Non ti lodi la tua bocca 1. Che infatti l’uomo lodi se stesso è vanagloria, che invece Dio lodi se stesso è misericordia: e a noi giova amare colui che lodiamo, in quanto, amando il bene, diventiamo noi stessi migliori. Siccome dunque egli sapeva che l’amarlo sarebbe stato per noi un vantaggio, si pone a lodare se stesso; e lodandosi si rende amabile, e rendendosi amabile provvede al nostro bene. Eccolo dunque spronare il nostro cuore alla sua lode e, per ottener questo, eccolo riempire del suo Spirito certi suoi servi affinché lo lodassero. Che se è lo Spirito di Dio colui che lo loda mediante questi suoi servi, cos’altro è mai questo se non una lode resa da Dio a se stesso?

(Continua)

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