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12 Novembre 2023 32a Domenica del tempo ordinario (rom. a)

ArteMusicaPoesia

12 Novembre 2023 32a Domenica del tempo ordinario (rom. a)

Ignoto – Parabola delle Vergini sagge e stolte

 

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XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d’ingresso
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)

Colletta
Dio grande e misericordioso,
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Commento al filmato: il Violino e la Ghitarra della deliziosa “Variazione” op. 63 di Mauro Giuliani, intonano con note dolcissime la preghiera d’ingresso della Liturgia di oggi: «La mia preghiera giunga fino a te; tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera»

Oppure:
O Dio, la tua sapienza
va in cerca di quanti ne ascoltano la voce,
rendici degni di partecipare al tuo banchetto
e fa’ che alimentiamo l’olio delle nostre lampade,
perché non si estinguano nell’attesa,
ma quando tu verrai
siamo pronti a correrti incontro,
per entrare con te alla festa nuziale.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Sap 6,12-16)
La sapienza si lascia trovare da quelli che la cercano.

Dal libro della Sapienza

La sapienza è splendida e non sfiorisce,
facilmente si lascia vedere da coloro che la amano
e si lascia trovare da quelli che la cercano.
Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta,
chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni;
poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei,
appare loro benevola per le strade
e in ogni progetto va loro incontro.

Parola di Dio

Commento al filmato: nello splendido “Adagio Staccato” della Sonata in Si Magg. di Nicola Porpora, il Violino e il Violoncello accompagnati dal “Basso Continuo”, cantano con armonie affascinanti l’elogio alla “Sapienza” di questa Lettura:

«La sapienza è splendida e non sfiorisce, facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano.»

SALMO RESPONSORIALE (Sal 62)
Rit: Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando nel mio letto di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

Commento al filmato: nello stupendo “Allegro non Molto” dal Concerto in Do Magg. di Vivaldi, l’Oboe in dialogo con l’Orchestra, canta esultante con il Salmista – Davide quando dimorava nel deserto per sfuggire al re Saul –  uno straordinario Inno di supplica e di Lode al Signore:

«O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia».

SECONDA LETTURA (1Ts 4,13-18)
Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.
Parola di Dio.

Commento al filmato: questo brano della lettera di san Paolo ai Tessalonicesi è uno straordinario annuncio della risurrezione dei morti; nello spettacolare “Allegro Molto” dal Concerto in Do Magg. di Vivaldi, il canto spiegatodell’Oboe con le note ritmate dell’Orchestra ne danno una rappresentazione gioiosa, esultante, adorante:

«E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.»

Canto al Vangelo (Mt 24,42.44)
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.
Alleluia.

VANGELO (Mt 25,1-13)
Ecco lo sposo! Andategli incontro!

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola del Signore

Commento al filmato:il dialogo ritmato, concitato, dei due Violini,con la Viola e il Violoncello della “Fuga” in La min di Bach – trascritta per Quartetto d’Archi da “il Clavicembalo ben Temperato” – riproduce con immagini vivide il “chiacchericcio” delle Vergini sagge e quelle stolte nell’attesa dello Sposo prima, e poi l’inutile discussione delle Vergini stolte per avere un po’ di olio per le lampade, e infine l’inutile supplica perché lo Sposo apra loro la porta:

«“Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre,
alle offerte della tua Chiesa,
e fa’ che partecipiamo con fede
alla passione gloriosa del tuo Figlio,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
d acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)

Oppure:
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore,
nello spezzare il pane. (Lc 24,35)

Oppure:
“Vegliate, perché non sapete né il giorno
né l’ora in cui verrà il Signore”. (cf. Mt 25,13)

Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre;
la forza dello Spirito Santo,
che ci hai comunicato in questi sacramenti,
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

Commento
Ai tempi di Gesù la sposa aspettava nella casa dei genitori l’arrivo dello sposo. Dopo il tramonto del sole, lo sposo arrivava con un corteo nuziale per portarla nella sua casa. Alcune damigelle seguivano la sposa. Diverse ragioni potevano causare il ritardo dello sposo come, per esempio, lunghi discorsi con i genitori della sposa sui doni e sulla dote. Il tirare in lungo le trattative era di buon auspicio. Ma non è lo stesso per le spose di cui si parla nel Vangelo di oggi. Qui si tratta infatti del ritorno di Cristo e tutto è riassunto nelle ultime parole: “Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”, cioè: “Siate pronte per l’arrivo di Cristo”. Così la parabola delle vergini poteva cominciare con questa frase: “Per il regno dei cieli accadrà come per le dieci vergini che uscirono, con le loro lampade, incontro allo sposo”. Agli occhi di Gesù, è saggio chi veglia, cioè chi pensa sempre, nel suo animo, al giorno del ritorno del Signore e all’ora della propria morte, chi vive ogni giorno nell’amicizia di Dio, nella grazia santificante, e chi si rialza subito se, per debolezza, cade. Allora “Vegliate”, perché nessuno, all’infuori di Dio, conosce il giorno e l’ora.

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