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23 Settembre 2024 4a domenica dopo il Martirio (ambr. b)

ArteMusicaPoesia

23 Settembre 2024 4a domenica dopo il Martirio (ambr. b)

Tissot – Gesù insegna al popolo sul mare

IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

Anno B Rito Ambrosiano

Il tuo pane, Signore, sostiene i poveri in cammino

Introduzione

«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo»: il pane è la vita stessa di Gesù, il suo essere Figlio di Dio in noi, per renderci figli come lui. La liturgia di questa Domenica è invito a riconoscere la fame di questo pane e a superare la sazietà che ci illude di bastare a noi stessi. L’Eucaristia, che risale al gesto e alla volontà del Signore, è il pane di Dio, la vera «manna» che sostiene il cammino dei credenti verso il regno di Dio. Con la forza di questo pane, possiamo camminare con nuovo slancio e vigore anche nel deserto della delusione, del dubbio, dello smarrimento e della sfiducia.

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 20, 11-18

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni.

Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Cristo Signore è risorto!

Rendiamo Grazie a Dio!

Commento al filmato:in questo delizioso Rondò di Mozart, il Pianoforte canta con toni sognanti la tenerezza con cui Gesù annuncia a Maria la Sua Resurrezione:

«Donna, perché piangi?»

e poi

«Maria!»

Fanno da sfondo le stupende immagini del “Noli me tangere” di Giotto e di Tiziano

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Sal 17 (18), 19b-20

Il Signore mi ha liberato,

mi ha salvato perché mi ama.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli carissimi, il Signore Gesù ci invita alla mensa del Pane di vita e ci chiama alla conversione: con fiducia, riconosciamoci peccatori, perché alle debolezze della nostra condizione umana supplisca il perdono della sua infinita misericordia.

Tu che sei il Pane vivo disceso dal cielo:

Kyrie, eléison.

Tu che hai offerta la tua vita in riscatto per tutti:

Kyrie, eléison.

Tu che, nell’Eucaristia, ci fai partecipi del tuo corpo e del tuo sangue:

Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

Commento al filmato:lo splendido dialogo del Violino con la Viola e il Violoncello nell’emozionante “Largo” del “Preludio e Fuga” in Mi bem Magg. di Mozart, si dipana in armonie dolcissime per cantare questo Atto Penitenziale:

«Fratelli carissimi, il Signore Gesù ci invita alla mensa del Pane di vita e ci chiama alla conversione»

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo; nella gloria di Dio Padre. Amen.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Apri, o Dio, all’ascolto della tua voce gli animi dei tuoi figli perché si accresca la nostra fede e si mantenga pura da ogni colpa la nostra vita. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA 1Re 19, 4-8

Il pane portato dall’angelo a Elia.

Lettura del primo libro dei Re.

In quei giorni. Elia s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto la ginestra. Ma ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve, quindi di nuovo si coricò. Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: le note ora solenni, impetuose, ora dolcissime, del Pianoforte, nel “Prestissimo” della Sonata in Mi Magg di Beethoven, ci trasmettono con armonie emozionanti, il racconto di questo episodio della vita del Profeta Elia sostenuto nel suo cammino faticoso da un pane dal Cielo:

«Àlzati, mangia, perché è troppo lungo per te il cammino».

Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

Salmo Responsoriale (dal Salmo 33/34)

Il tuo pane, Signore, sostiene i poveri in cammino.

Benedirò il Signore in ogni tempo,

sulla mia bocca sempre la sua lode.

Io mi glorio nel Signore:

i poveri ascoltino e si rallegrino. R.

Guardate a lui e sarete raggianti,

i vostri volti non dovranno arrossire.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo salva da tutte le sue angosce. R.

L’angelo del Signore si accampa

attorno a quelli che lo temono, e li libera.

Gustate e vedete com’è buono il Signore;

beato l’uomo che in lui si rifugia. R.

Commento al filmato: le note gioiose, esultanti , confidenti del Fagotto e dell’Orchestra nello spumeggiante “Allegro” del Concerto in Mi min di Vivaldi, ci fanno cantare con il Salmista il Responsoriale «Il tuo pane, Signore, sostiene i poveri in cammino» tratto dal Salmo 33/34:

«Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.»

EPISTOLA (1Cor 11, 23-26)

Il pane e il calice eucaristici nella Chiesa.

Lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato:è una atmosfera di grande tenerezza che infonde nel nostro cuore la delicata, dolcissima “Sarabande”della “Suite” in Do Magg di Bach; le splendide immagini della “Ultima Cena” di Joandes Joanes e Tintoretto, sottolineano la grande solennità dell’annuncio:

«Il pane e il calice eucaristici nella Chiesa»

che san Paolo fa ai cristiani di Corinto.

CANTO AL VANGELO Cfr  Gv 6, 51

Alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

 VANGELO Gv 6, 41-51

Il pane disceso dal cielo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. I Giudei si misero a mormorare contro il Signore Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

 

Commento al filmato: è travolgente, emozionante la bellezza di questo “Allegro” del Concerto di Vivaldi da “L’Estro Armonico”, il Violino solista e l’Orchestra si scatenano in un tripudio di note festose per cantare lo straordinario annuncio di Gesù che chiude la bocca al vuoto cicaleccio dei Giudei – (e perchè no, anche talvolta al nostro, quando, davanti all’Altare guardiamo all’Ostia Consacrata con il cuore altrove, vuoto):

«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

DOPO IL VANGELO

Sal 12 (13), 6bc

Esulta il mio cuore per la tua salvezza,

canto al Signore che mi da ogni bene

e inneggio all’Altissimo.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, rinnovati dal dono di Cristo, eleviamo la nostra comune e unanime preghiera al Padre:

Ascoltaci, Padre buono.

Per la Chiesa: sia nel mondo chiaro segno del tuo amore, che in Gesù morto e risorto salva, redime e santifica: preghiamo. R.

Per i seminaristi e i loro educatori: conformandosi sempre più a Cristo buon Pastore, sappiano camminare lungo la strada che il Signore ha indicato con il dono della sua vita: preghiamo. R.

Per tutti noi: rinvigoriti dalla partecipazione all’Eucaristia, possiamo rendere testimonianza della nostra fede: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

La tua Chiesa si allieti, o Padre, delle grazie che copiosamente le doni; si conservi fedele a Cristo Signore e meriti di condividere la gloria eterna con lui, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, 

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

SUI DONI

Guarda con bontà, o Dio forte ed eterno, a questo rito sacrificale; accogli i doni posti sul santo altare e con cuore generoso benedici i tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno.

Tu hai creato il mondo nella varietà dei tuoi elementi, hai disposto l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni e all’uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell’universo perché, fedele interprete dei tuoi disegni, esercitasse il dominio su ogni creatura e nelle tue opere glorificasse te, Creatore e Padre, per Cristo Signore nostro.

In lui il cielo e la terra, gli angeli e i santi cantano con voce unanime la tua gloria:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Cfr  Sal 7, 2

Dio, mio Signore, in te mi rifugio;

salvami da chi mi perseguita e liberami.

 

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

ALLA COMUNIONE

Gli angeli stanno intorno all’altare

e Cristo porge il Pane dei santi

e il Calice di vita a remissione dei peccati.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

O Dio, che ci hai chiamato a celebrare nella concordia la cena del tuo Figlio, ricolmaci della sua carità perché ci serbiamo tutti uniti col vincolo dell’amore in lui che ci ha reso fratelli, e vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

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