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28 Aprile 2024 5a Domenica di Pasqua (ambr. b)

ArteMusicaPoesia

28 Aprile 2024 5a Domenica di Pasqua (ambr. b)

Vittore Carpaccio – Sermone di s. Stefano ai giudei

V DOMENICA DI PASQUA

Anno B Rito Ambrosiano

Lodate il Signore e proclamate le sue meraviglie

Introduzione

«Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Io prego per loro; custodiscili nel tuo nome, perché siano una cosa sola, come noi»: al centro della liturgia di questa Domenica è la preghiera di Gesù per i suoi discepoli. Sono le parole stesse del Signore che sostengono la nostra esistenza nel tempo, per questo la sua preghiera per noi è necessaria e diventa invito a «fuggire ogni incoerenza». «In questo Tempo santo, che la Chiesa consacra a contemplare e a rivivere gli eventi salvifici della Pasqua di Cristo», non ci rifugiamo quindi nella stanchezza e nella monotonia di una vita chiusa su sé stessa, ma siamo resi partecipi dei segreti del cuore di Dio, per «vivere sempre secondo la dignità di creature redente».

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

VANGELO DELLA RISURREZIONE Mt 28, 8-10

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Matteo.

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, il Signore Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Cristo Signore è risorto! Alleluia. Alleluia!

Rendiamo Grazie a Dio! Alleluia. Alleluia!

Commento al filmato: l’Organo di questa stupenda “Chaconne” di Couperin canta con note solenni, maestose, esultanti, lo straordinario annuncio che Gesù fa alle Donne, mentre, abbandonato il Sepolcro, stanno correndo dai Discepoli: Allora Gesù disse loro:

«Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

MESSA NEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Sal 26 (27), 1

Il Signore è la mia luce e la mia salvezza:

di chi avrò timore?

Il Signore difende la mia vita:

di chi avrò paura? Alleluia.

ATTO PENITENZIALE

Carissimi, con fiducia riconosciamoci tutti peccatori e bisognosi di perdono, perché il Signore, nella sua infinita misericordia, ci doni di partecipare ai santi misteri con un cuore e una vita rinnovati.

(pausa di silenzio)

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati eci conduca alla vita eterna.

Amen.

Commento al filmato: sono dolcissime le armonie generate dal Flauto e dall’Orchestra dello stupendo “Largo” del Concerto in Sol min “La Notte” di Vivaldi, il canto spiegato del Flauto avvolge di contemplazione questo Atto Penitenziale.

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.
Signore, Figlio Unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo;
nella gloria di Dio Padre. Amen.

Commento al filmato:sono affascinanti, esaltanti le armonie dell’Organo digitale in questo “Gloria in Excelsis Deo” di Onbekend, che cantano la Gloria di Dio.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità perché possano ritornare sulla retta via, concedi a quanti si onorano del nome cristiano di fuggire ogni incoerenza e di vivere sempre secondo la loro dignità di creature redente. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.     Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA At 7, 2-8. 11-12a. 17. 20-22. 30-34. 36-42a. 44-48a. 51-54

La testimonianza alla storia della salvezza in Cristo resa da Stefano davanti al sinedrio.

Lettura degli Atti degli Apostoli.

In quei giorni. Stefano rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran, e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e vieni nella terra che io ti indicherò. Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte di suo padre, Dio lo fece emigrare in questa terra dove voi ora abitate. In essa non gli diede alcuna proprietà, neppure quanto l’orma di un piede e, sebbene non avesse figli, promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui. Poi Dio parlò così: La sua discendenza vivrà da straniera in terra altrui, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. Ma la nazione di cui saranno schiavi, io la giudicherò– disse Dio – e dopo ciò uscirannoe mi adoreranno in questo luogo. E gli diede l’alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. Su tutto l’Egitto e su Canaan vennero carestia e grande tribolazione e i nostri padri non trovavano da mangiare. Giacobbe, avendo udito che in Egitto c’era del cibo, vi inviò i nostri padri.

Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto. In quel tempo nacque Mosè, ed era molto bello. Fu allevato per tre mesi nella casa paterna e, quando fu abbandonato, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come suo figlio. Così Mosè venne educato in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente in parole e in opere.

Passati quarant’anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. Mosè rimase stupito di questa visione e, mentre si avvicinava per vedere meglio, venne la voce del Signore: Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Tutto tremante, Mosè non osava guardare. Allora il Signore gli disse: Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo in cui stai è terra santa. Ho visto i maltrattamenti fatti al mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli. Ora vieni, io ti mando in Egitto.

Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nella terra d’Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto per quarant’anni. Egli è quel Mosè che disse ai figli d’Israele: Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me. Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l’angelo, che gli parlava sul monte Sinai, e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, anzi lo respinsero e in cuor loro si volsero verso l’Egitto, dicendo ad Aronne: “Fa’ per noi degli dèi che camminino davanti a noi, perché a questo Mosè, che ci condusse fuori dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono un sacrificio all’idolo e si rallegrarono per l’opera delle loro mani. Ma Dio si allontanò da loro e li abbandonò al culto degli astri del cielo.

Nel deserto i nostri padri avevano la tenda della testimonianza, come colui che parlava a Mosè aveva ordinato di costruirla secondo il modello che aveva visto. E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè la portarono con sé nel territorio delle nazioni che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. Costui trovò grazia dinanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per la casa di Giacobbe; ma fu Salomone che gli costruì una casa. L’Altissimo tuttavia non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo.

Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata».

All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: nella solenne testimonianza di Stefano davanti al Sinedrio, il racconto dell’irrompere di Dio nella storia del Popolo di Israele, si dipana sulle note maestose, imponenti dell’Orchestra nell’emozionante “Allegro non troppo” della Sinfonia in Re Magg di César Franck; nell’ultima parte del discorso di Stefano, l’impressionante potenza dell’Orchestra del brano “Il terremoto – Presto e con tutta la forza” da “Le sette ultime parole del nostro Redentore in Croce” di Haydn, esprime tutta la veemenza delle parole di Stefano:

«Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi.»

SALMO Sal 117 (118)

Lodate il Signore e proclamate le sue meraviglie.

Rendete grazie al Signore perché è buono,

perché il suo amore è per sempre.

Dica Israele:

«Il suo amore è per sempre». R.

Dica la casa di Aronne:

«Il suo amore è per sempre».

Dicano quelli che temono il Signore:

«Il suo amore è per sempre». R.

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,

ma il Signore è stato il mio aiuto.

Mia forza e mio canto è il Signore,

egli è stato la mia salvezza. R.

Commento al filmato: è una incontenibile esplosione di gioia quella delle note del Violino e dell’Orchestra che cantano esultanti il Responsoriale tratto dal salmo 117/118:

«Lodate il Signore e proclamate le sue meraviglie.»

fanno da cornice nell’esultanza le straordinarie immagini del “Giudizio finale”, del “Cristo in Maestà”di Beato Angelico e una bella fotografia del “Muro del Pianto”all’alba

EPISTOLA 1Cor 2, 6-12

Parliamo di una sapienza che non è di questo mondo. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero conosciuto il Signore della gloria.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,Dio le ha preparate per coloro che lo amano.

Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: le note dolcissime, sognanti del Pianoforte della Sinfonia in Re min di Bach, esprimono tutta la tenerezza delle parole che san Paolo rivolge ai cristiani di Corinto:

«Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.»

CANTO AL VANGELO Gv 17, 3

Alleluia.

Questa è la vita eterna:

che conoscano te, l’unico vero Dio,

e colui che hai mandato, Gesù Cristo.

Alleluia.

VANGELO Gv 17, 1b-11

Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Io prego per loro, non prego per il mondo. Custodiscili nel tuo nome.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.

Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.

Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato: le note calde, profonde, del Fagotto nel Concerto in La min di Vivaldi, cantano con l’Orchestra la preghiera struggente di Gesù al Padre:

«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.»

DOPO IL VANGELO Cfr  2Mac 1, 24-25. 27a

Signore Dio, Creatore di tutte le cose,

terribile e forte, giusto e pietoso,

tu che solo sei buono,

tu che doni ogni cosa,

raduna il nostro popolo disperso, alleluia.

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, uniti in fraterna esultanza, rendiamo grazie al Signore e, con totale fiducia, presentiamo a lui le preghiere e le speranze che portiamo nel cuore.

Ascoltaci, Signore!

Per la Chiesa: animata dalla carità e chiamata a camminare nella ricerca dell’unità, sia segno visibile ed efficace della tua misericordia: preghiamo. R.

 Per l’umanità intera: possa superare ogni divisione e riconoscere in Gesù e nel suo sacrificio la forza che sostiene l’impegno nella ricerca della pace: preghiamo. R.

 Per tutti noi: compiendo l’opera che ci è stata affidata, sappiamo manifestare al mondo la tua vicinanza a ogni uomo: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

Serba in noi vivo e operante, o Dio, il mistero pasquale che abbiamo celebrato e, dopo averci rianimato nei tuoi sacramenti, continua a guidarci con le tue instancabili premure di padre. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, 

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

SUI DONI

O Dio di bontà, porta a compimento in noi il mistero di comunione e di vita significato in questo scambio di doni e innalza l’animo nostro dagli affetti del mondo alle realtà del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta esaltarti, o Padre, sempre e soprattutto in questo tempo santo che la Chiesa consacra a contemplare e a rivivere gli eventi salvifici della pasqua di Cristo.

Così tutti i credenti condividono nella stessa fede il mistero della passione che li ha redenti e si allietano dell’eterno destino di gloria che ci è stato donato nel Signore risorto.

Per questa tua grazia l’umanità esulta su tutta la terra e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta in coro l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr  Sap 16, 20

Ci hai dato, o Signore, un pane dal cielo

che è pieno di ogni dolcezza, alleluia, alleluia.

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

ALLA COMUNIONE

Gli angeli stanno intorno all’altare

e Cristo porge il Pane dei santi

e il Calice di vita

a remissione dei peccati, alleluia.

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Sostienici con la tua presenza, o Dio nostro, e fa’ che il sacramento ricevuto con fede ci preservi nei pericoli e ci purifichi dal male. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

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