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5 Agosto 2024 11a Domenica dopo Pentecoste (ambr. b)

ArteMusicaPoesia

5 Agosto 2024 11a Domenica dopo Pentecoste (ambr. b)

I Vignaioli omicidi

XI DOMENICA DOPO PENTECOSTE Anno B

Rito Ambrosiano

Sei tu, Signore, l’unico mio bene

Introduzione

La parabola che ascolteremo oggi nel Vangelo fa parte dell’insegnamento di Gesù sul rifiuto della salvezza, ma chi subisce il rifiuto non è semplicemente il più grande dei figli di donna, Giovanni Battista, ma il figlio stesso del Padrone della vigna, Gesù benedetto.

La descrizione della parabola è drammatica ma, come sempre, invita all’impegno e alla speranza. Dio infatti – il padrone della vigna – non cambia la vigna dalla quale non riceve frutto.

Egli sa che non fruttifica perché i contadini non hanno lavorato in essa, e non l’hanno fatto, proprio perché essa non fruttifichi e così il padrone potesse abbandonarla ed essi impadronirsene. L’attenzione di Gesù è perciò rivolta più che alla vigna, ai contadini incaricati di lavorarla. Gesù si rivolge ai sacerdoti dell’Antica Alleanza e oggi a noi, ai genitori, sacerdoti della famiglia, ai parroci, sacerdoti ordinati, ai vescovi, capi dei vignaioli, e a tutti pone la domanda: cosa fai perché in casa, in parrocchia, in diocesi, crescano i frutti del vangelo? «Tutto quello – cioè – che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode» (Fil4,8). Preghiamo ardentemente per non essere trovati come i vignaioli perfidi, con il cuore e le mani vuote di frutti di santità.

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 20, 24-29

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne il Signore Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Cristo Signore è risorto!

Rendiamo Grazie a Dio!

Commento al filmato: le quattro vocidegli Archi di questa splendida Fuga in Sol min trascritta per Quartetto da “il Clavicembalo ben temperato” di Bach, creano un’atmosfera di discussione concitata fra gli Apostoli, con san Tommaso che non vuole convincersi a credere senza aver visto personalmente, ma poi, davanti a Gesù che lo sollecita con tenerezza, è capace di adorazione – Gli rispose Tommaso:

«Mio Signore e mio Dio!».

Gesù gli disse:«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

MESSA NEL GIORNO RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO

Sal 24 (25), 16. 18

Volgi il tuo sguardo misericordioso sopra di me, Signore, perché sono povero e solo.

Vedi che sono oppresso e travagliato,

perdona tutti i miei peccati.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli e sorelle, radunati intorno all’altare nel giorno del Signore, riconosciamoci bisognosi di salvezza e, per celebrare degnamente i santi misteri, manifestiamo il nostro sincero pentimento.

(pausa di silenzio)

Tu che offri la tua vita per noi:

Kyrie, eléison.

Tu che sei il rifugio dei deboli e la speranza dei peccatori:

Kyrie, eléison.

Tu che accogli la preghiera di un cuore contrito e umiliato:

Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

Commento al filmato:lo splendido dialogo del Violino con la Viola e il Violoncello nell’emozionante “Largo” del “Preludio e Fuga” in Mi bem Magg. di Mozart, si dipana in armonie dolcissime per cantare questo “Atto Penitenziale:

Tu che accogli la preghiera di un cuore contrito e umiliato:

Kyrie, eléison.

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, …

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

O Dio, che nel tuo ineffabile amore hai creato l’universo, donaci di adorarti sempre con tutto il nostro essere e di amare ogni uomo con affetto giusto e fraterno. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA 1Re 18, 16b-40a

Elia e la punizione dei falsi profeti di Baal al Carmelo.

Lettura del primo libro dei Re.

In quei giorni. Acab si diresse verso Elia. Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu colui che manda in rovina Israele?». Egli rispose: «Non io mando in rovina Israele, ma piuttosto tu e la tua casa, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito i Baal. Perciò fa’ radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».

Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!».

Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all’altra intorno all’altare che avevano eretto. Venuto mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce, perché è un dio! È occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà». Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d’attenzione.

Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l’altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all’altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L’acqua scorreva intorno all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua. Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Elia disse loro: «Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi neppure uno!».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: il“Fagotto” gli“Archi”e il“Basso Continuo” nello spettacolare “Fantasmi_Allegro” del Concerto in Si bem Magg.“La Notte” di Vivaldi, raccontano con note impetuose, drammatiche, potremmo anche dire “terribili”:

«Non io mando in rovina Israele, ma piuttosto tu e la tua casa, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito i Baal. Perciò fa’ radunare tutto Israele presso di me sul monte Carmelo, insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».

Le note maestose, veementi  dell’Organo del “Präludium und Fuge”in Sol min di Bach, raccontano l’imponente miracolo del Fuoco dal Cielo che incenerisce l’altare sacrificale preparato dal profeta Elia che disse:

«Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!».

Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto.

Salmo responsoriale (dal Salmo 15 (16))

Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene». R.

Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero. Io non spanderò le loro libagioni di sangue, né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. R.

Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. R.

Commento al filmato: in questo emozionante “Siciliano” dal Concerto in Mi min di Bach, il Pianoforte e l’Orchestra cantano con armonie struggenti il responsoriale  “Sei tu, Signore, l’unico mio bene” del Salmo di Davide che si chiude con una espressione di straordinaria bellezza:

«Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.»

 

EPISTOLA Rm 11, 1-15

L’esempio dei fedeli d’Israele al tempo di Elia.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

Fratelli,   Io domando dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. Non sapete ciò che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele? Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno rovesciato i tuoi altari, sono rimasto solo e ora vogliono la mia vita.Che cosa gli risponde però la voce divina? Mi sono riservato settemila uomini, che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal.Così anche nel tempo presente vi è un resto, secondo una scelta fatta per grazia. E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia. Che dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto invece gli eletti. Gli altri invece sono stati resi ostinati, come sta scritto: Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non sentire, fino al giorno d’oggi. E Davide dice: Diventi la loro mensa un laccio, un tranello, un inciampo e un giusto castigo! Siano accecati i loro occhi in modo che non vedano e fa’ loro curvare la schiena per sempre! Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità!

A voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: è struggente il canto del pianoforte nel dolcissimo “Intermezzo” in Mi di Brahms, che racconta il discorso accorato di san Paolo ai Romani che prende a esempio il Popolo di Israele che ha ucciso i suoi profeti:

Io domando dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch’io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio.»

e poi:

«A voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?»

 

CANTO AL VANGELO

Cfr  Mt 21, 36-37

Alleluia.

Da ultimo, dopo i suoi servi, mandò il proprio Figlio.

Alleluia. 

VANGELO Mt 21, 33-46

L’opposizione all’inviato di Dio; i vignaioli omicidi.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato».

Commento al filmato: è straordinariamente drammatico questo “Allegro” del Concerto “Brandemburghese” in Sol di Bach, Violini, Viole, Violoncelli e Contrabbassi dell’Orchestra, si scatenano in un frenetico, veemente dialogo per raccontare la Parabole dei vignaioli omicidi con il suo tragico finale:

«Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato».

DOPO IL VANGELO

Es 34, 9

O Signore, cammina in mezzo a noi, perdona le nostre colpe e fa’ di noi il tuo popolo.

 

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, rinnovando la nostra adesione di fede al Signore, eleviamo le nostre invocazioni.

Ascoltaci, Signore! 

Per la Chiesa, guidata dal tuo Spirito tra le varie vicende del mondo: ti preghiamo, R

Per la società civile e per quanti sono a servizio del bene comune: ti preghiamo. R

Per i fratelli che non hanno la luce della fede: ti preghiamo. R

Per noi tutti, impegnati nell’edificazione del tuo Regno: ti preghiamo. R

 

 

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

La tua grazia, o Dio onnipotente, ci protegga e ci serbi nel tuo servizio; e, poiché senza di te non possiamo operare secondo giustizia, donaci tu di piacerti in tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

LITUGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, 

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

SUI DONI

Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo; esaudisci la fiduciosa preghiera e santifica i nostri giorni. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie, o Dio di infinita potenza.

Tu doni alla Chiesa di Cristo di celebrare misteri ineffabili nei quali la nostra esiguità di creature mortali si insublima in un rapporto eterno, e la nostra esistenza nel tempo comincia a fiorire nella vita senza fine. Così, seguendo il tuo disegno d’amore, l’uomo trascorre da una condizione di morte a una prodigiosa salvezza.

Ammirati e felici, noi ci uniamo al coro di tutte le voci che in terra e in cielo cantano la tua gloria e nella comune letizia eleviamo l’inno di lode:

Santo, Santo, Santo…

 

ANAMNESI

Mistero della fede.

Annunziamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

 

ALLO SPEZZARE DEL PANE

Sal 30 (31), 17-18a

Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo

e salvami, per tua misericordia.

Che io non resti confuso, Signore,

perché ti ho invocato.

 

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

 

ALLA COMUNIONE

Is 54, 10; 55, 3

«Il mio amore non ti abbandonerà, la mia alleanza di pace non verrà meno – dice il Signore di misericordia -. Porgete l’orecchio e venite, ascoltate e avrete la vita: farò con voi un’alleanza eterna come promisi a Davide».

 

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

O Dio, che ci hai reso partecipi dell’unico Pane e dell’unico Calice, fa’ che portiamo frutti di vita eterna per la salvezza del mondo, poiché ci concedi la gioia di essere una sola cosa in Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Amen.

 

 

RITI DI CONCLUSIONE

 

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

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