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21 Ottobre 2024 Dedicazione del Duomo (ambr. b)

ArteMusicaPoesia

21 Ottobre 2024 Dedicazione del Duomo (ambr. b)

Giordano – dedicazione dell’Abbazia di Montecassino

DEDICAZIONE DEL DUOMO DI MILANO

CHIESA MADRE DI TUTTI I FEDELI AMBROSIANI

Anno B Rito Ambrosiano

Date gloria a Dio nel suo santuario

Introduzione

Questa solennità apre la terza e ultima sezione del Tempo dopo Pentecoste. «Santo è il tempio di Dio, campo che egli coltiva, e costruzione da lui edificata»: nel Duomo di Milano, ogni fedele di Rito ambrosiano riconosce un segno di unità nella fede e nella propria tradizione liturgica. La Cattedrale, costruita in mezzo alle nostre case e ai nostri ambienti di lavoro, è segno tangibile della presenza di Dio. Nel Duomo è descritto e si rende presente il mistero stesso della Chiesa, Sposa di Cristo, chiamata a essere «la madre di tutti i viventi». Celebrare con animo grato l’anniversario della Dedicazione del Duomo di Milano significa quindi riscoprire le radici della propria fede e riconoscere l’iniziativa gratuita di Dio che nel suo amore, come un pastore che conosce ciascuna delle sue pecore, guida e accompagna la nostra vita.

LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA

VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 20, 24-29

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne il Signore Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Cristo Signore è risorto!

Rendiamo Grazie a Dio!

Commento al filmato: è stupendo, dolcissimo questo “Andante” dalla Sonata in Do Magg di Mozart; l’emozionante dialogo del Violino con il Clavicembalo, si dipana con una melodia ineffabile per raccontare la tenerezza di Gesù nei confronti dell’incredulo Tommaso:

«Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!»

e la adorante risposta dell’Apostolo:

«Mio Signore e mio Dio!»

MESSANEL GIORNO

RITI DI INTRODUZIONE

ALL’INGRESSO Cfr  Dt 27, 4-7

Quando avrete passato il Giordano, elevate al Signore un altare di pietre e non toccate dal ferro;

su questo altare offrirete olocausti e vittime di pace al vostro Dio.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli carissimi, chiamati a essere il tempio vivo del Signore, riconosciamoci peccatori e bisognosi di salvezza, per essere santificati dal suo dono d’amore.

Tu, Figlio di Dio, che sei venuto nel mondo per compiere le opere del Padre:

Kyrie, eléison.

Tu, buon Pastore, che conosci le tue pecore e offri per loro la tua vita:

Kyrie, eléison.

Tu, pienezza di verità e di grazia, che sei l’unico fondamento su cui si innalza il tempio di Dio:

Kyrie, eléison.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

Commento al filmato: le note sognanti, dolenti, adoranti, del Pianoforte di questa delicata “Sinfonia” in Sol min di Bach, cantano con armonie dolcissime la supplica del Kyrie:

«Fratelli carissimi, chiamati a essere il tempio vivo del Signore, riconosciamoci peccatori e bisognosi di salvezza, per essere santificati dal suo dono d’amore.»

Una luce particolare a questa preghiera, la danno le stupende immagini di “Cristo e l’Emorroissa” di Paolo Veronese, “Salvator Mundi” di Antonello da Messina e di Previtali, e “Ascensione” di Giotto

GLORIA

Gloria a Dio, nell’alto dei cieli, ……… Amen.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA

Preghiamo.

Con pietre vive ed elette tu edifichi, o Dio, alla tua gloria un tempio eterno; effondi la tua santità sulla nostra cattedrale e fa’ che quanti in essa invocheranno il tuo nome sperimentino il conforto della tua protezione. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA

LETTURA Is 26, 1-2  4 7-8; 54, 12-14a

Dio ha posto a nostra salvezza mura e bastioni. Aprite le porte: entri una nazione fedele.

Lettura del profeta Isaia.

In quel giorno si canterà questo canto nella terra di Giuda: «Abbiamo una città forte; mura e bastioni egli ha posto a salvezza. Aprite le porte: entri una nazione giusta, che si mantiene fedele. Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna. 7Il sentiero del giusto è diritto, il cammino del giusto tu rendi piano. Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. Farò di rubini la tua merlatura, le tue porte saranno di berilli, tutta la tua cinta sarà di pietre preziose. Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore, grande sarà la prosperità dei tuoi figli; sarai fondata sulla giustizia».

Parola di Dio.

Commento alfilmato: le note gioiose, esultanti dell’Organo e degli Archi dello splendido “Giga,Allegro” dal Concerto in La di  Michèl Corrette, cantano con armonie affascinanti, avvincenti, la profezia di Isaia:

«Dio ha posto a nostra salvezza mura e bastioni. Aprite le porte: entri una nazione fedele.»;

le splendide immagini del “Muro del Pianto” all’alba, dei due dipinti di Lorenzetti e di Duccio da Bononsegna che raffigurano l’entrata di Gesù in Gerusalemme, conferiscono a questa profezia una luce straordinaria.

oppure

LETTURA Ap 21, 9z. c-27

La città santa, sposa dell’Agnello.

Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo.

Nel giorno del Signore, venne uno dei sette angeli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.

Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro per misurare la città, le sue porte e le sue mura. La città è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città con la canna: sono dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali. Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo. Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose. Il primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l’undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta era formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.

In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.

Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra a lei porteranno il loro splendore. Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato:è grande la maestà e, a tratti la dolcezza delle note dell’Organo nello stupendo “Preludium (Fantasie)”in sol min di Bach  – con armonie solenni cantano a gran voce:

«In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.»

Salmo Responsoriale (dal Salmo 67-68)

Date gloria a Dio nel suo santuario.

Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario. Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra, insieme a fanciulle che suonano tamburelli. «Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della comunità d’Israele». R.

Mostra, o Dio, la tua forza, conferma, o Dio, quanto hai fatto per noi! Per il tuo tempio, in Gerusalemme, i re ti porteranno doni. Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore. R.

Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà sopra Israele, la sua potenza sopra le nubi, Terribile tu sei, o Dio, nel tuo santuario. È lui, il Dio d’Israele, che dà forza e vigore al suo popolo. Sia benedetto Dio! R.

Commento al filmato:Solennità, fervore, esultanza, provocano nel nostro cuore le note dell’Organo del Concerto in Re min di Vivaldi, nel canto del Responsoriale Date gloria a Dio nel suo santuario tratto dal Salmo 67/68:

«Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario. Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra, insieme a fanciulle che suonano tamburelli. «Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della comunità d’Israele».

EPISTOLA 1Cor 3, 9-17

Santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli, siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.

Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: infatti quel giorno la farà conoscere, perché con il fuoco si manifesterà, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera, che uno costruì sul fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa. Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

Commento al filmato: questo “Allegro Molto” del  Concerto, in Sol Magg di Vivaldi, trasmette tutta la carica drammatica e, allo stesso tempo, accorata, del messaggio di san Paolo ai corinzi; le note dell’Oboe del Fagotto e degli Archi, si dipanano in un dialogo a tratti frenetico, a tratti dolcissimo, per illuminare di splendore l’annuncio di san Paolo:

«Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.»

CANTO AL VANGELO Cfr  1Cor 3, 17. 9

Alleluia.

Santo è il tempio di Dio, campo che egli coltiva,

e costruzione da lui edificata.

Alleluia.

 VANGELO Gv 10, 22-30

Ricorreva la festa della Dedicazione ed era inverno.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

Gloria a te, o Signore

In quel tempo. Ricorreva a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo

Commento al filmato:ai Giudei che lo incalzano per insidiarlo: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente», Gesù risponde in modo secco:

«Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me.»

ma poi il suo discorso si fa più dolce, si fa trasparente la Sua Tenerezza:

«Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano»;

lo straordinario caleidoscopio di armonie dello stupendo “AllegroMolto”  dal Concerto, in Re min di Vivaldi, rappresentano in modo mirabile gli stati d’animo di Gesù come traspaiono in questa discussione con i giudei.

DOPO IL VANGELO

Questo è il tempio del Signore, edificato dal sommo sacerdote. Acceda il popolo al santuario e canti un canto nuovo: «Gloria a te, Signore, Dio onnipotente».

PREGHIERA UNIVERSALE

Fratelli e sorelle, in Cristo abbiamo conosciuto il vero volto del Padre: con cuore ardente rivolgiamo a Lui le nostre invocazioni.

Edifica la tua Chiesa, Signore!

Per la Chiesa di Milano e per tutte le Comunità di Rito ambrosiano: si manifestino sempre più come strumento efficace del tuo amore per ogni uomo: preghiamo. R.

Per l’umanità intera: superando ogni incomprensione ed egoismo, cerchi sempre la pace e la giustizia, che nascono dal dialogo: preghiamo. R.

Per noi, chiamati ad essere pietre vive della Chiesa: sappiamo rinnovare la nostra testimonianza cristiana nell’incontro con i fratelli: preghiamo. R.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA

O Dio forte ed eterno, che vivi e operi in tutta la tua creazione, proteggi con speciale benevolenza il nostro duomo costruito secondo la tua volontà e a te dedicato; vi si infranga ogni avverso potere e lo Spirito Santo doni ai tuoi figli di offrirti il servizio di una coscienza pura e di un cuore lieto e operoso. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

LITURGIA EUCARISTICA 

PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, 

(Alle parole «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo», tutti si inchinano.)

e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

SUI DONI

Da te riceviamo, o Padre, il pane e il vino che ora ti offriamo; vieni e anima con la tua santificante presenza il tempio che ci hai donato di edificare alla tua gloria e sii per noi tutti sostegno e difesa in ogni momento della nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

PREFAZIO

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Il Signore Gesù ha reso partecipe la sua Chiesa della sovranità sul mondo che tu gli hai donato e l’ha elevata alla dignità di sposa e di regina. Alla sua arcana grandezza si inchina l’universo perché ogni suo giudizio terreno è confermato nel cielo. La Chiesa è la madre di tutti i viventi, sempre più gloriosa di figli generati ogni giorno a te, o Padre, per virtù dello Spirito Santo. È la vite feconda che in tutta la terra prolunga i suoi tralci e, appoggiata all’albero della croce, si innalza al tuo regno. È la città posta sulla cima dei monti, splendida agli occhi di tutti, dove per sempre vive il suo Fondatore.

Ammirati da tanta bellezza, uniamo la nostra voce al canto che risuona nella Gerusalemme celeste e insieme con gli angeli e con i santi gioiosamente inneggiamo:                                  Santo, Santo, Santo…

ANAMNESI

Mistero della fede.

Tu ci hai redento con la tua croce e risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

ALLO SPEZZARE DEL PANE Cfr  Esd 3, 1-3

Tutto il popolo come un sol uomo si radunò a Gerusalemme; venne il sacerdote coi leviti e consacrarono l’altare del Signore per offrirvi olocausti al nostro Dio.

PADRE NOSTRO

Padre nostro che sei nei cieli,…….. 

ALLA COMUNIONE Cfr  1Re 9, 3

«Ho ascoltato la preghiera che mi hai rivolto – dice il Signore -, ho consacrato questa casa che mi hai costruito e vi porrò il mio nome per sempre».

DOPO LA COMUNIONE

Preghiamo.

Il popolo a te consacrato, o Dio vivo e vero, ottenga i frutti e la gioia della tua benedizione e, poiché ha celebrato questo rito festoso, ne riceva i doni spirituali. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

Il Signore sia con voi.

E con il tuo Spirito. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison. Kyrie, eléison.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e

Spirito Santo. Amen.

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